La produzione del filato inizia dalla materia prima, che può essere naturale come il cotone o la lana, o sintetica come il poliestere. Il processo di filatura trasforma queste materie prime in fili continui. La struttura del filo è cruciale per determinarne le proprietà come la resistenza, l’elasticità e l’assorbenza.
I filati naturali, come la lana o il cotone, sono ottenuti attraverso processi che possono includere la cardatura e la pettinatura, che allineano le fibre e rimuovono le impurità. Per i filati sintetici, la produzione inizia con la polimerizzazione, seguita dalla filatura a fusione o a bagnomaria, a seconda del tipo di polimero.
Filati Naturali vs Sintetici
Le differenze tra filati naturali e sintetici si estendono a vari aspetti, dalla loro origine e proprietà fisiche, fino all’impatto ambientale e alle applicazioni.
Origine e Composizione
• Filati Naturali: Sono derivati da fonti naturali come piante (cotone, lino) e animali (lana, seta). La loro struttura è formata da catene di molecole organiche complesse.
• Filati Sintetici: Sono creati attraverso processi chimici utilizzando prodotti petroliferi o altre sostanze sintetiche. Poliestere, nylon e acrilico sono esempi comuni di filati sintetici.
Proprietà Fisiche
Filati Naturali:
• Traspirabilità: Generalmente più traspiranti, permettono al corpo di regolare meglio la temperatura.
• Assorbenza: Tendono ad assorbire l’umidità, il che li rende comodi da indossare, ma anche più lenti ad asciugare.
• Durabilità: Varia a seconda del tipo, ma molti filati naturali (come la lana e la seta) sono molto resistenti.
Filati Sintetici:
• Resistenza all’Acqua e Asciugatura Rapida: Tendono a respingere l’acqua e asciugarsi rapidamente.
• Durabilità: Spesso più resistenti all’usura, alle muffe e alle tarme rispetto ai filati naturali.
• Mantenimento della Forma: Tendono a mantenere meglio la forma e resistere alle pieghe.
Impatto Ambientale
• Filati Naturali: La loro produzione può essere più sostenibile, ma dipende dalle pratiche agricole e di allevamento. Alcuni, come il cotone, possono richiedere grandi quantità d’acqua e l’uso di pesticidi.
• Filati Sintetici: La loro produzione è spesso più inquinante, utilizzando petrolio e altri prodotti chimici. Tuttavia, sono disponibili opzioni più sostenibili, come i filati sintetici riciclati.
Perché i filati naturali sono più caldi?
La ragione principale per cui i filati naturali sono generalmente considerati più caldi dei filati sintetici risiede nella loro struttura e nelle loro proprietà isolanti.
• Struttura delle Fibre: Le fibre naturali come la lana hanno una struttura a spirale che trattiene l’aria. Questa aria intrappolata agisce come un isolante, mantenendo il corpo caldo.
• Assorbenza: I filati naturali possono assorbire una certa quantità di umidità prima di risultare umidi sulla pelle. Questo aiuta a mantenere il corpo asciutto e caldo, soprattutto in condizioni di freddo e umidità.
• Reazione al Calore del Corpo: Alcuni filati naturali, come la lana, hanno la capacità di reagire al cambiamento della temperatura corporea, offrendo un isolamento termico che si adatta alle condizioni.
Sostenibilità e Impatto Ambientale
La sostenibilità è una considerazione cruciale nell’industria tessile. I filati naturali, sebbene derivati da risorse rinnovabili, possono richiedere grandi quantità di acqua e pesticidi. D’altra parte, i filati sintetici sono spesso derivati dal petrolio e il loro processo di produzione può essere inquinante. Tuttavia, ci sono innovazioni in entrambi i campi per ridurre l’impatto ambientale, come il riciclo di materiali e l’uso di processi più ecologici.
La scelta del filato ha quindi un impatto significativo non solo sulle caratteristiche del prodotto finito ma anche sull’ambiente. La crescente consapevolezza della sostenibilità sta spingendo la produzione verso materiali e processi più ecologici, una tendenza positiva per l’ambiente e per i consumatori consapevoli.
Tipi di Filati
Lana
La lana è una fibra naturale ottenuta dalla tosatura delle pecore, prevalentemente allevate in Australia, Nuova Zelanda, Cina e paesi dell’Unione Europea. Dopo la tosatura, la lana viene lavata, cardata e filata. Il processo può variare a seconda della finezza e della qualità della lana. Il filato è elastico, resistente e naturalmente isolante. Può assorbire l’umidità mantenendosi comunque asciutta sulla pelle, risultando pertanto ideale per l’abbigliamento invernale.
La produzione di lana può essere sostenibile, ma dipende dalle pratiche di allevamento e dalla gestione del territorio. La lana è biodegradabile e può essere una risorsa rinnovabile se gestita in modo responsabile.
Mohair
Il mohair è prodotto dal pelo della capra d’Angora. Queste capre sono originarie dell’Anatolia, ma sono allevate ormai in tutto il mondo. La tosatura delle capre d’Angora avviene due volte l’anno. Il pelo raccolto viene poi pulito e filato. Il mohair è noto per la sua brillantezza e morbidezza. È più leggero e caldo rispetto alla lana tradizionale, adatto per capi di abbigliamento di alta qualità. La produzione di mohair può essere sostenibile, ma dipende dalle pratiche di allevamento. La gestione etica delle capre e l’uso responsabile delle risorse sono cruciali.
Cashmere
Il cachemire proviene dal sottopelo morbido di una specifica razza di capra, principalmente allevata in Mongolia, Cina, India e Iran. La raccolta del cachemire avviene durante la muta primaverile delle capre, attraverso un processo delicato che non danneggia gli animali. La fibra è poi pulita e filata. Il cachemire è estremamente morbido, leggero e offre un’eccellente isolamento termico. È uno dei filati più lussuosi e costosi. La sostenibilità del cachemire è un argomento dibattuto. L’alta domanda ha portato a pratiche di allevamento intensivo che possono danneggiare l’ambiente. Tuttavia, esistono iniziative per promuovere pratiche sostenibili.
Alpaca
L’alpaca è un animale originario delle Ande, in Sud America, principalmente Perù, Bolivia e Cile. La fibra di alpaca viene raccolta mediante tosatura una volta l’anno, un processo che non danneggia l’animale.
Il filato ottenuto è notoriamente morbido, spesso paragonata al cachemire per la sua piacevolezza al tatto. Offre un’eccellente isolamento termico: la fibra di alpaca contiene piccole tasche d’aria che trattengono il calore, rendendola più calda della lana di pecora.
Leggerissimo e resistente, il filato è ipoallergenico.
Cotone
Il cotone è una fibra naturale prodotto principalmente in India, Cina e Stati Uniti. La coltivazione del cotone richiede una notevole quantità d’acqua e, spesso, l’uso di pesticidi. Il cotone biologico e le pratiche di coltivazione sostenibile stanno guadagnando popolarità come alternative più ecologiche. La raccolta può essere fatta a mano o meccanicamente, dopodiché il cotone è pulito, cardato e filato. È apprezzato per la sua morbidezza, assorbenza e traspirabilità. È versatile e utilizzato in una vasta gamma di capi di abbigliamento.
Lino
È ottenuto dalla pianta di lino e rappresenta una delle fibre più antiche utilizzate dall’uomo, attualmente prodotta soprattutto in Europa. La produzione prevede la raccolta delle piante, seguita da processi come la macerazione, la scotolatura e la pettinatura per separare le fibre. Il lino è noto per la sua resistenza e la capacità di rimanere fresco al tatto. È meno elastico del cotone, il che lo rende incline a sgualcire, ma è molto apprezzato per indumenti estivi e biancheria da letto.
Seta
La seta è una fibra naturale prodotta dai bachi da seta durante la formazione del bozzolo. La Cina è il maggiore produttore, seguita da India e Uzbekistan. La produzione della seta inizia con l’allevamento dei bachi, che vengono nutriti esclusivamente con foglie di gelso. I bozzoli vengono poi raccolti e filati per ottenere il filo di seta. È rinomata per la sua morbidezza, la lucentezza e la resistenza. L’impatto ambientale è legato all’impiego di risorse per l’allevamento dei bachi. Esistono tuttavia forme di seta “etica” o “peace silk”, dove i bachi lasciano naturalmente il bozzolo prima della raccolta.
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